ORIZZONTI MOBILI
ACRILICO, PASTELLI, GESSO E INCHIOSTRO SU TELA
"Quest’opera vive di ambivalenze, e la sua forza risiede proprio nella capacità di trasformarsi a seconda del punto di vista. Ruotata, cambia voce ma non intenzione: è come se ogni lato rivelasse una nuova stratificazione del pensiero, una diversa declinazione del sentire."
In "Orizzonti Mobili", il colore diventa voce primaria: le arsure del rosso e dell’arancio si incontrano con ombre fredde e linee che sembrano vibrare tra progetto e impulso. I tratti grafici, apparentemente istintivi, raccontano una mappa dell’inconscio, fatta di scelte, cancellazioni, tentativi.
Il gesto pittorico è libero ma mai casuale: ogni segno è il risultato di un ascolto profondo. La materia cromatica sembra posarsi e poi sciogliersi, creando un ritmo visivo che pulsa.
L’opera, osservabile in più direzioni, non ha un solo "fronte" perché non ha una sola verità. È una pittura che invita alla rotazione dello sguardo, e dunque del pensiero. Una pittura che si offre come specchio mutevole dello stato d’animo di chi guarda.